martedì 19 marzo 2013

Presentazione: AZZURRI DI MARE E VELE ERRABONDE (Pescara, sabato 23 marzo 2013, ore 10:00)


Presentazione del libro:
AZZURRI DI MARE E VELE ERRABONDE
Breve antologia della narrativa pescarese (1887-1987)
a cura di Lucio D’Arcangelo

sabato 23 marzo 2013, ore 10:00

Sala Tosti – AURUM - Pescara

Interverrà il Vice Sindaco Berardino Fiorilli

Ne parleranno con Lucio D'Arcangelo
l’editore Marco Solfanelli,
Vito Moretti, Benito Sablone, Ezio Sciarra.

Azzurri di mare e vele errabonde

Scheda del libro

Il filo conduttore dei racconti qui raccolti è quel “genius loci” che appare emblematicamente nel titolo, tratto dal romanzo storico dello svizzero Conrad Ferdinand Meyer Die Versuchung des Pescara (1887) (“La tentazione del Pescara”), che evoca il passato remoto della città.
Tra gli autori presenti nella raccolta è naturalmente D’Annunzio con La contessa d’Amalfi, vasto affresco della Pescara fine secolo, e non manca Flaiano con alcune annotazioni locali ripescate dalla sua Traccia di autobiografia, che sembrano racconti in nuce. Ma ci sono anche autori meno conosciuti, benché di alto livello letterario, come Luigi Antonelli, o dimenticati come Vincenzo Bucci, la cui lunga novella, La ghirlanda, uscita in due puntate su “L’illustrazione Abruzzese”, è il pezzo forte di quest’antologia.
I testi, che non vanno oltre il 1987, formano come una cronologia ideale della città, trasformatasi nel corso di una secolo da borgo di pescatori in capoluogo e finalmente nel centro più popoloso della regione.
Guido Piovene, che visitò Pescara negli anni Cinquanta, la definì una città western, nata su di un tronco di ferrovia. Oggi qualcuno la chiama “la piccola Dallas”. Ma certamente negli ultimi anni la città è cambiata radicalmente. A quando un narratore che sappia interpretarne lo spirito?


Lucio D'Arcangelo (a cura)
AZZURRI DI MARE E VELE ERRABONDE
Breve antologia della narrativa pescarese
(1887-1987) 
Edizioni Solfanelli
[ISBN-978-88-7497-750-5]
Pag. 136 - € 12,00


venerdì 15 marzo 2013

Presentazione: UN AMORE NELLA BUFERA di Marino Solfanelli (Pescara, Sabato 16 Marzo, ore 18:00)

Sabato 16 Marzo, ore 18:00

presso la Libreria LIBERNAUTA
(Via Teramo n. 27 - PESCARA)


Presentazione:

UN AMORE NELLA BUFERA

di Marino Solfanelli

(Edizioni Tabula fati)


a cura di Giancarlo Giuliani e Sandro Naglia

parteciperanno con l'Autore e l'editore Marco Solfanelli





Scheda del libro:

C’è qualcosa di eterno, immutabile, che va oltre la guerra, la rovina, l’avidità: è la forza dell’amore, ma ancor più dell’ideale, dello slancio verso mete alte, forse impossibili da raggiungere, ma proprio per questo ancora più desiderabili.
Due giovani vite, spinte da un convincimento profondo, condannato oggi dalla storia, ma che hanno lo slancio di chi accoglie in sé una profonda ragione di vita, popolano questo racconto.
Con stile secco e incisivo, l’Autore ci conduce verso l’epilogo, forse inevitabile, ma che lascia nel lettore un senso di profonda amarezza e di ingiustizia.
Una vicenda su cui riflettere, soprattutto da parte di chi con troppa facilità esprime condanne irrevocabili, dimenticando che dietro gli avvenimenti della storia ci sono le vite di uomini e donne che, pur nella diversità dei convincimenti, non possiamo che chiamare fratelli e sorelle.


Marino Solfanelli, iscritto all'Albo dei Giornalisti dal 1957 (Tessera n. 60323), il 23 marzo 2002 ha ricevuto una medaglia ricordo per i quarantacinque anni di iscrizione.
Dal 1955 al 1970 è stato Redattore Capo della Redazione di Chieti del quotidiano “Il Tempo”. In tempi diversi ha collaborato con i quotidiani: “Il Corriere della Sera”, “Il Gazzettino di Venezia”, “Il Mattino di Napoli”, “Il Secolo d'Italia“, “Linea”.
Esperto di editoria, nel 1961 ha fondato e diretto, sino al 1995, la Casa editrice Solfanelli, di rilevanza e prestigio nazionale.
Da oltre cinquanta anni, è editore e direttore dell'Agenzia di informazione “Abruzzopress”.
Ha pubblicato una raccolta di poesie (Lu ciòcchele), una di racconti (I racconti del cavolo), più volte ristampati. Nel 2012 pubblica il racconto "Un amore nella bufera".



Marino Solfanelli
UN AMORE NELLA BUFERA
Edizioni Tabula fati
[ISBN-978-88-7475-270-6]
Pagg. 56 - € 6,00

http://www.edizionitabulafati.it/unamorenellabufera.htm

giovedì 14 marzo 2013

In nome del Vate, dei figli, e del Santo Spirito (di Sabatino Ciocca)

In nome del Vate, dei figli, e del Santo Spirito

Ovvero, Pescara come Betlemme

di Sabatino Ciocca


«3 chili e 350 grammi di serenità, capelli neri e un nome importante, Gabriele è venuto al mondo alle 8.22,  approssimativamente nella stessa ora in cui sarebbe nato il Vate.»
Questo, giorni addietro, si lesse su un quotidiano locale.

«Non “sarebbe”, ma “è” la data esatta.»  S’affrettò a precisare, in una conferenza stampa, il consigliere comunale Licio Di Biase, anche consigliere delegato al recupero e alla valoriz-zazione del patrimonio storico del capoluogo adriatico, uomo ormai avvezzo a questo genere di clamorosi scoop.

«La nascita di Gabriele D’Annunzio è stata registrata — spiegò Di Biase —  il 12 marzo 1863 nel registro di stato civile da me rinvenuto nei sotterranei di Palazzo di Città, e da qualche mese conservato nella Sala Aternum, sede della Presidenza del Consiglio Comunale di Pescara, al secondo piano del municipio. E’ un piccolo cimelio, di grande importanza, per ricordare l’illustre concittadino nel centocinquantesimo anniversario della sua nascita.»

«Come annunciato in occasione dell’apertura ufficiale delle celebrazioni dannunziane — s’affrettò ad aggiungere il sindaco Albore Mascia — abbiamo ritenuto doveroso fare un piccolo omaggio al bambino che  per primo sarebbe nato nella data del 12 marzo.»

E la nuova della venuta al mondo di un bambino, a 150 anni esatti dalla nascita di Gabriele d'Annunzio, non si fece attendere. Il lieto evento avvenne nel Reparto Maternità del Dipartimento Materno-Infantile dell'ospedale civile di Pescara, che in alboremascese vuol dire “città dannunziana”.

I genitori del neonato, che avevano inizialmente pensato di chiamare il bambino Pietro, cogliendo al volo la straordinaria coincidenza, si decisero a chiamarlo Gabriele.

«Una scelta, la nostra — così i genitori del piccolo — che non poteva che farci un enorme piacere, vista l'attenzione che la nostra amministrazione comunale sta riservando alla figura di Gabriele d'Annunzio.»

Appresa la lieta novella, il sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia, accompagnato dal Presidente della Fondazione de “Il Vittoriale”, Giordano Bruno Guerri, e dai suoi più stretti collaboratori, si recò a rendere omaggio al fortunato bambinello; e rivolgendosi a un membro della sua giunta: «Io porto la medaglia da offrire ai genitori, e  tu porti il bouquet di fiori per la mamma.»
«Avrei preferito portare la mirra.»
«Non ricominciamo con le solite proposte di scambio, con le solite beghe delle correnti interne al partito. La mirra la portava Gasparre, con la “e” finale, mica Gasparri. Non costringermi a fartelo spiegare da Di Biase, che lui la storia la sa. Lascia fare, che ho esperienza. Ho fatto il magio al presepe vivente della legalità e della cittadinanza.»

A sedar la discussione, che avrebbe anche potuto aggiungere guai ad altri guai alla conduzione del  già traballante Palazzo di Città, ecco che, dal manipolo dei pellegrini, s’alzò una voce: «La stella cometa! La stella cometa!»
«E’ l’acca  di Hospital, idiota,» precisò un’altra voce, probabilmente quella di un consigliere di maggioranza, trombato dal partito proprio per la sua sagacia mai e mal tenuta a freno.
Mentre Mascia faceva il suo regale ingresso nell’ospedale Santo Spirito, uno dei pochi edifici pubblici della città dannunziana non intitolato al Vate o a un suo parente. Ad accoglierlo v’erano, già da tempo nell’attesa, il manager dell’Asl, il primario del reparto, il primario di Neonatologia e l'assessore alle Politiche sociali, lì accorso in avanscoperta a disperdere un nutrito gruppo di cittadini, incazzati neri per via delle estenuanti file dinnanzi alle casse per la riscossione del ticket. S’arrivò infine al cospetto del bambinello, e lì abbracci, strette di mano, consegna dei doni e felicitazioni in nome e per conto del grande Abruzzese.
«Il piccolo Gabriele… sì, il bambino nato lo stesso giorno di D’Annunzio… pare sia  il figlio del nipote del senatore Andrea Pastore… capisci a me!»

Questa, l’anonima telefonata che, di lì a poco, fece squillare un cellulare d’ultima genera-zione nella stanza sede del Pd in Comune. E ancor più pronta fu la levata di scudi dell’opposizione, alla notizia.
«Passi il cognome Pastore, ma la cosa che più ci lascia pensare al solito inciucio, è che il bambino è figlio del nipote di un senatore del Pdl. Sarà nostra premura controllare, da cittadini onesti prim’ancora che da consiglieri, in nome della trasparenza e della legalità, se il parto è avvenuto col cesareo.»

Lo stesso giorno, al dopopranzo, il sindaco Albore Mascia dovette precisare nuovamente che: «Oltre al piccolo Gabriele, tutti i bambini, maschietti e femminucce che oggi avranno la fortuna di nascere, saranno omaggiati con una medaglia del Vittoriale, a ricordo di una ricorrenza davvero speciale.»
«Bella mossa,» s’affrettò a complimentarsi il consigliere di maggioranza, quello trombato dal partito proprio per la sua sagacia mal tenuta a freno, complimento rivolto al suo primo cittadino con la speranza, anche se tarda, di ricevere in cambio la presidenza di qualche consigliuccio d’amministrazione. E completò: «Lo sanno tutti che il nostro è un Paese a crescita demografica zero.»

Fu allora che Albore Mascia ebbe come la percezione d’essere giunto al capolinea. Ma, come si dice, la notte porta consiglio, anche se non sempre e non a chi la testa non l’ha.

L’indomani i giornali titolavano “Pescara come Betlemme”.
Ad una più attenta lettura, si apprendeva che: «Per le celebrazioni dannunziane del 2014, l’Amministrazione Comunale è già al lavoro così da organizzare il Primo Presepe Vivente, rievocazione laica della nascita del Vate. La rappresentazione è assolutamente originale nel suo genere, come ha tenuto a dichiarare un collaboratore dello staff del professor Giordano Bruno Guerri, consulente per l’immagine della città di Pescara.»
«E’ superfluo ricordare la tenacia di quest’Amministrazione a voler continuare a battere la strada della propria vocazione. “Presepe” o “presepio”, del resto, trova la sua derivazione dal latino “praesaepe”, che vuol dire greppia, mangiatoia, e anche recinto ristretto, come certamente potrà confermare l’amico professor Guerri.»

martedì 12 marzo 2013

Presentazione: NEKROPOLIS di Francesco Di Rocco (Pescara, venerdì 15 marzo 2013 - ore 18.00)



Venerdì 15 marzo 2013 - ore 18.00

presso la Libreria QUI ABRUZZO
Pescara - Via E. De Amicis n. 1/5


Presentazione del libro di racconti di FRANCESCO DI ROCCO

NEKROPOLIS

(Edizioni Tabula Fati)


Saranno presenti l’Autore e l’editore Marco Solfanelli



Scheda del libro

Sembra che l’autore voglia invitare il lettore al suo gioco, grazie a un linguaggio insolito, spesso inattuale. Ne deriva un curioso spiazzamento, ostacolo continuo all’immedesimazione. I registri di tono e di lingua sono molteplici, c’è un linguaggio formale, articolato, con punte di arcaismo, che produce uno straniante effetto umoristico, e che è la cifra di tutto il libro. Straniante perché consente al lettore un punto di vista privilegiato, con il rifiuto, anzi l’impossibilità, di essere davvero partecipe della storia. Prevale una sorta di stupita curiosità intellettuale... E ciò garantisce la libertà del lettore.
Un libro insolito, dunque, in cui il lettore non è accarezzato ma provocato. La sfida è aperta. Fino all’ultima pagina. In fondo, il protagonista dell’ultimo racconto non si chiama forse “Unico”?

Francesco Di Rocco, nasce ad Avezzano nel 1952, ma vive a Pescara da sempre. È poeta, narratore, autore teatrale, saggista. È attore e regista teatrale, recentemente anche attore cinematografico. È stato docente di Lingua Inglese e Spagnola. Ha insegnato nei corsi di Comunicazione e pubblicità, Scrittura Creativa, e Laboratori teatrali. È traduttore di testi storici e letterari.
Ha pubblicato libri di poesia: "Dietro l’angolo" (Pescara 1991), "Pentagramma di Babilonia" (Chieti 1996) e "Dicta nocturna" (Chieti 2003); narrativa: "Maschera di sale" (Pescara 1994), "Lupi nella nebbia" (Chieti 1997), "Luna randagia" (Chieti 2005); e saggistica: "Il linguaggio pubblicitario in America" Pescara 1988; 2ª ed. Lanciano 1991), "La pubblicità nella stampa anglosassone" (Pescara 1993).



Francesco Di Rocco
NEKROPOLIS
Presentazione di Giancarlo Giuliani
Edizioni Tabula fati
[ISBN-978-88-7475-301-7]
Pag. 120 - € 10,00

http://www.edizionitabulafati.it/nekropolis.htm

venerdì 1 marzo 2013

Gli incontri di QUI ABRUZZO - Marzo 2013



 La libreria indipendente “Qui Abruzzo” nasce nell'aprile 2012 nel cuore commerciale della città di Pescara, in viale Edmondo De Amicis (a pochi passi dalla stazione centrale), con l'intento di proporre al pubblico i migliori titoli delle case editrici abruzzesi. Un concept store che va controcorrente rispetto all'attuale situazione di crisi in cui versa il mercato editoriale e la sopravvivenza di molte librerie indipendenti italiane, un progetto che accetta la sfida dei tempi e con coraggio offre ai lettori di qualsiasi età la possibilità di scoprire la ricchezza dell'editoria abruzzese, a un passo da casa. Numerosi infatti i volumi presenti, con la più ampia varietà tematica e di genere: si va dalla narrativa alla poesia, fino ai cataloghi d'arte, alla fiction, alla manualistica, al folklore e molto altro ancora. Il fil rouge è l'Abruzzo come legame, punto di partenza dal quale – proprio grazie a un libro –, possiamo spiccare il volo e attraversare il mondo. Ogni mese la nostra libreria propone diversi incontri con scrittori, editori e professionisti del settore, al fine di abbattere la distanza che separa il lettore dall'autore dell'oggetto libro, uno scrigno quest'ultimo di infinite meraviglie da scoprire e riscoprire insieme.

Federica D'Amato
viale Edmondo De Amicis, 65123 Pescara
Orario: Lun - Sab: 9.30 - 12.45, 16.00 - 19.00
085 205 8245
libreriaquiabruzzo@gmail.com
http://www.abruzzesistica.it